L’Internet of Things poteva nascere cinquant’anni fa
Lo avrebbe permesso il primo microprocessore della storia, realizzato nel lontano 1969
per l’utilizzo sul caccia americano F14 e tenuto segreto fino al 1998. Il suo progettista,
Ray Holt, è in Italia per una serie di incontri
e per presentare la sua biografia.
Oggi si parla molto di Internet delle cose (Internet of Things, IoT),
dei suoi possibili utilizzi e di come la vita di tutti noi cambia e
cambierà con l’uso di oggetti in rete. E se invece l’IoT fosse arrivata
cinquant’anni fa? Probabilmente non avremmo avuto il PC e nemmeno il
World Wide Web! Lo racconterà Ray Holt durante un ciclo di incontri che
terrà in Italia in luglio, in occasione della presentazione della sua
biografia “The Accidental Engineer”, scritta insieme al giornalista Leo
Sorge. Gli incontri si terranno a Roma e saranno dedicati a diverse
comunità: IoT, start-up, retrocomputing e makers.
Tutto nacque con l’MP944 (merito e colpa dei militari)
L’MP944,
il primo microprocessore della storia, era dedicato al controllo dei
sensori e all’analisi dei dati di volo sul caccia americano F14.
Realizzato nel 1969 dal team di Holt, è stato coperto per trent’anni dal
segreto militare, quindi chi poteva dare un impulso anticipato allo
sviluppo della microelettronica è stato anche il responsabile della sua
mancata diffusione.
L’MP944
ha permesso la trasformazione digitale del controllo di volo, che passò
dal comando meccanico a un controllo digitale e a una elaborazione dati
in tempo reale ben più avanzata. In pratica faceva già quello che oggi
chiamiamo Internet delle cose: interrogava i sensori, ne elaborava i
dati in hardware dando in tempo reale risposte, ovviamente seguendo le
normative militari. Era un controllo locale, non remoto, in digitale: un
cruscotto operativo a prova di futuro. È importante inoltre
sottolineare che, quando il progetto ha avuto iniziato, internet
esisteva già in ambito militare.
Che cosa sarebbe successo se l’MP944 fosse stato subito di pubblico dominio?
Non
possiamo dirlo con certezza, ma lo scenario odierno sarebbe quasi
certamente molto diverso, come racconta Holt nella sua biografia, che
uscirà proprio in concomitanza con la sua presenza in Italia.
“La
rivoluzione digitale dell’Internet delle cose a stato solido – racconta
Holt – sarebbe venuta prima, rispetto alla rivoluzione dell’home e
personal computer, eclissandone la necessità e lo sviluppo che ne è
seguito. Tutto il settore avrebbe seguito questo percorso e oggi tutto
il lavoro di elaborazione dati verrebbe fatto su terminali o workstation
tenute in ufficio o in luoghi simili a coworking. Non ci sarebbero
nemmeno gli smartphone, che sono l’evoluzione miniaturizzata del
concetto di personal computer. Avremmo controlli domestici e sanitari
molto superiori agli attuali; robot, droni e automobili intelligenti
farebbero parte della quotidianità; esisterebbe una struttura diffusa
sul territorio per la fabbricazione locale di oggetti singoli.
Probabilmente non avremmo Internet per tutti, nemmeno il web.
Un
calendario di incontri per collocare la cultura d’oggi nel percorso
evolutivo della storia digitale e della formazione dei giovani.
Di
questi e di molti altri temi si parlerà in occasione degli incontri
organizzati in luglio per l’arrivo in Italia di Ray Holt. Gli argomenti
portanti saranno: Internet of Things (IoT), storia dell’informatica e
cultura ingegneristica (software e robotica).
“Scienza
e tecnologia – spiega Leo Sorge, il giornalista italiano co-autore
della biografia di Holt – sono sempre stati un problema per la gran
parte degli italiani, sia per la narrazione del genio solo e sregolato
che si fa con toni epici sia per l’incapacità di divulgare un progetto
corretto su ciò che è stato davvero e su ciò che serve per affrontare la
vita odierna. Un classico esempio è il microprocessore, il dispositivo
che eseguendo il software in pochi centimetri quadrati (quando non
millimetri quadrati) permette che l’esperienza e i processi migliori
possano essere replicati e messi nelle mani di tutti. Pochi conoscono
l’importanza del microprocessore, pochissimi ne conoscono la storia:
senza conoscere le fondamenta, difficilmente si può edificare una
corretta preparazione al mondo d’oggi.”
Gli eventi in programma sono quattro, uno per ciascun argomento principale:
12 luglio ore 16, BicLazio Ferentino
(www.biclazio.it/ferentino.bic)
IoT dal vivo – Dai un calcio al passato!
(www.biclazio.it/ferentino.bic)
IoT dal vivo – Dai un calcio al passato!
Incontro
dedicato all’IoT nella vita d’oggi: grazie a dispositivi indossabili
per il calcio a 5 (forniti dalla startup Space Exe, incubata al Bic
Lazio Tecnopolo) e relativa partita tra team di giovani studenti che
abbiano già partecipato alle iniziative di divulgazione del BicLazio
Ferentino.
13 luglio ore 19, Luiss Enlabs (via Marsala 29h)
(https://www.eventbrite.it/e/biglietti-speciale-aperitech-musk-vs-holt-35597995563)
Startup ignition by Codemotion
(https://www.eventbrite.it/e/biglietti-speciale-aperitech-musk-vs-holt-35597995563)
Startup ignition by Codemotion
E
se Holt fosse vissuto ai tempi di Elon Musk, fondatore ed ingegnere in
PayPal, Space X, Tesla Motors, Hyperloop? Un paragone tra le due vite
viene tentato da Leo Sorge, autore del libro “From Dust to the Nanoage”
sulla storia del microprocessore, e dal racconto di alcune start-up
tecnologiche incubate da Enlabs, in presenza di Ray Holt.
18 luglio ore 10-19, Tecnopolo Tiburtino
(http://www.biclazio.it/it/i-nostri-servizi/startupping-incubazione/itech.bic)
Retrocomputing – The true history of digital computing
(http://www.biclazio.it/it/i-nostri-servizi/startupping-incubazione/itech.bic)
Retrocomputing – The true history of digital computing
Una giornata dedicata alla vera storia del computing domestico e personale nella casa delle start-up tecnologiche romane. Con Ray Holt e Gastone Garziera,
un ingegnere dello staff della Perottina (il primo personal computer
del mondo, sviluppato da Olivetti nel 1965). Con la collaborazione
dell’associazione Vintage Computer Club (www.vintagecomputerclubitalia.it), che esporrà i principali dispositivi che hanno fatto la storia del computing domestico e personale.
19 luglio ore 17, BicLazio Roma Casilino
(www.biclazio.it/it/cpi/roma—sede-centrale.bic)
How I made it – Cultura ingegneristica
(www.biclazio.it/it/cpi/roma—sede-centrale.bic)
How I made it – Cultura ingegneristica
Incontro
Stem + Robotics: come formare correttamente giovani che abbiano anche e
soprattutto una visione scientifica, tecnologica, informatica e
robotica della vita lavorativa e quotidiana che li attende.
Commenti
Posta un commento