Lunedì 8 febbraio 2016, ore 19.00
Piccolo Eliseo
Ingresso libero
il
matrimonio di mio fratello
Incontro con
Enrico Brizzi
in
occasione della pubblicazione del libro edito da Mondadori
conduce
Francesca Biagiotti
Unico appuntamento a Roma
Enrico Brizzi, autore bolognese nato nel ’74,
esordisce a vent’anni con il romanzo Jack Frusciante è uscito dal gruppo,
al quale hanno fatto seguito Bastogne
(1996), Tre ragazzi immaginari (1998) ed Elogio di Oscar Firmian e del suo impeccabile stile (1999).
(1996), Tre ragazzi immaginari (1998) ed Elogio di Oscar Firmian e del suo impeccabile stile (1999).
Dalla passione per i viaggi a piedi – che l’ha
portato a percorrere la Via Francigena fra Canterbury e Roma e l’antico
itinerario dalla Città eterna a Gerusalemme – Brizzi ha tratto ispirazione per Nessuno
lo saprà
(2005) e Il pellegrino dalle braccia d’inchiostro (2007).
(2005) e Il pellegrino dalle braccia d’inchiostro (2007).
Gli Psicoatleti (2011) è invece frutto
di un cammino di oltre 2100 chilometri fra Alto Adige e Sicilia in occasione
dei 150 anni dell’Unità nazionale.
Compongono la trilogia dell’“Epopea fantastorica italiana” i romanzi L’inattesa piega degli eventi (2008), La nostra guerra (2009) e Lorenzo Pellegrini e le donne (2012).
Compongono la trilogia dell’“Epopea fantastorica italiana” i romanzi L’inattesa piega degli eventi (2008), La nostra guerra (2009) e Lorenzo Pellegrini e le donne (2012).
Tra i suoi ultimi titoli L’arte di stare al
mondo (2013), In piedi sui pedali (2014) e il libro scritto con
l’asso del ciclismo Vincenzo Nibali Di furore e lealtà (2014).
Teo ha trentanove anni, un lavoro sicuro, una macchina aziendale e una ragazza diversa ogni weekend. Sta bene, per il momento la vita gli piace abbastanza. Non come suo fratello Max, più grande di tre anni, che è sempre stato radicale in ogni cosa: nella ribellione ai genitori come nella passione per l’alpinismo che lo ha condotto a imprese estreme, nel costruire una famiglia e fare figli, come è giusto, passati i trenta e anche nel divorziare rovinosamente subito dopo i quaranta... Si sono sempre amati, questi due fratelli, e al tempo stesso non hanno potuto evitare di compiere scelte opposte, quasi speculari, sotto gli occhi spalancati e impotenti della sorella e dei genitori, che nella Bologna dei gloriosi anni Settanta e dei dorati Ottanta erano certi di aver offerto loro tutto ciò che serve per essere felici.
Teo sta rientrando in città per immergersi in
uno dei suoi weekend di delizie da single quando i genitori lo chiamano: Max è
scomparso, insieme ai suoi bambini. Così Teo resta alla guida e punta verso le
Dolomiti per andare a cercarlo. E, lanciato lungo l’autostrada tra angoscia e
speranza, ci racconta tutta la loro vita: dalle gesta di papà Giorgio –
dirigente della ditta di motociclette Vortex – e di mamma Adriana – un po’
femminista e un po’ signora italiana vecchio stile – all’epica di un’infanzia
felice, dagli anni del liceo all’improvviso momento delle scelte, che per i
ragazzi di questa generazione significa trovarsi di fronte un mondo completamente
diverso da quello dei padri. Con profondo divertimento e un po’ di commozione, Enrico
Brizzi torna al suo più puro talento narrativo dando vita a una grande epopea,
che è insieme la rievocazione di un’Italia che non c’è più ma che conosciamo
tanto bene e la storia intima di due fratelli diversissimi: chi dei due si è
illuso? Chi ha scelto la strada migliore? Il legame che da sempre li unisce sopravviverà
agli anni della maturità? Ma soprattutto: che fine hanno fatto Max, i suoi
bambini, e tutti i sogni con cui siamo cresciuti?
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