Il manager venuto dal Nord

Conversazione da metropolitana, linea B, tra due genitori abbastanza grandi. “Ho visto che Claudia ha prelevato 50 euro dal suo conto alla posta perché prima erano 150”. La mamma difende la figlia “ha bisogno di un paio di pantaloni”. Sembra di essere catapultati su pianeti astrali quando si sentono queste conversazioni e poi, subito dopo ad una conferenza stampa, un giovane marketing manager a una riunione aziendale. Neoassunto con stipendio favoloso,  parla oggi di cocomeri come un tempo ha pianificato zucchine, tanto il marketing è quello, e non importa che alcune  aziende siano fallite malamente. Ha scalzato il direttore storico, il quale sapeva anche la marca di carta igienica dell’azienda e conosceva uno ad uno gli astanti, cui il nuovo dirigente illustrava strategie stranote imbastendo uno show. Faceva il simpatico parlando di auto con autista e di bambini fastidiosi come valige, non mancando, come al solito, di costruire un paio di digressioni su Roma e sui romani, venendo ovviamente da un Nord in cui le montagne sembra facciano, per alcuni, da paravento anche al cervello,  barricandolo in pregiudizi. Smartphone di ultima generazione, barzellette in tasca, non sapeva quanti romani si alzano presto e lavorano più di lui, a parte la famosa mamma che difende la figlia e magari la mattina lava le scale. Parlo di quel managment più fresco e pulito non per età, ma per quel saper andare oltre il libro di counseling e i diagrammi a sfera, che non prende per i fondelli chi gli sta di fronte. Forme mentis diverse, che magari, anche se si sono sudate la BMW X6 su cui poggiano il posteriore, non disdegnano la metropolitana al bisogno, perché non si sa mai… potrebbero trovarsi a piazzare sul mercato milioni di pantaloni a 50 euro nel mercato di quei romani fannulloni.

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