Ecco la classifica.
Al terzo posto Gianni Alemanno che viene invitato a
trasmissioni televisive, come se ancora
avesse un peso politico. Chi lo
voterebbe oggi Alemanno? Pure associato a Fini -col quale sembrerebbe che voglia tornare, dopo
averlo accusato di voltafaccia, persino dalla poltrona del ministero
dell’agricoltura dello stesso governo. Roba da far rigirare er Pecora nella tomba e fargli ingollare i colletti
della camice bianche che gli mandavano in omaggio Fini e Casini. Ridurranno un
giorno all’altro Almirante a un Dragonball redivivo capace di onde energetiche
di legnate di vero fascista, utilissime in assenza di cervello dei suoi pupilli
cresciuti con tanta pazienza come racconta Donna Assunta. Forse Alemanno non prenderebbe nemmeno il voto
della moglie ( quella sì dotata di cervello). Qualcuno ha fatto
stranamente credere all'ex sindaco, che pure senza voti oggi si riesce a governare. A che servono
questi elettori? Nell’era del qualunquismo, quando gli editori dicono: “E che
ce frega a noi dei lettori, abbastano gli sponsor” perché la politica dovrebbe
essere diversa? Così Alemanno dalle poltrone degli show politici emana sentenze
su crimini commessi quantomeno sotto il suo naso (a sua insaputa è ancora da
vedere nel processo).
Secondo posto il cardinale Agostino Vallini che scrive una
lettera a Roma. E ce mancava pure lui. Ora, dopo l’attichetto di Bertone di 700
metri quadri, gli appartamentini da pattinaggio artistico in Centro Storico a
200mila euro, credo che il Vaticano avesse bisogno di un momento low profile, quantomeno
di fronte ai romani come me, che vivono in 4 in 55 mq a Dragoncello per la
stessa cifra, e pagano mutuo a 30 anni. Dico: appena inquadrato l’anellone
cardinalizio e i bottoni rossi, m’è venuto un po’ il voltastomaco di quelli
tipici da BrunoVespamix, ma in forma acuta. Visto che però il cardinale vive in
700 mq e il Papa in 50mq, se Gesù abitava in una grotta, io col mio divano
letto mi sento vicina al Paradiso. Ricordo pure che quello nella
grotta raccontava parabole, e non
apostrofava con prediche da indice alzato caro Vallini. L’indice alzalo con
Buzzi e Carminati, che noi romani c’entriamo poco con Mafia Capitale. Magari ti
concediamo uno storytelling, che oggi va tanto di moda, ma il detto “da che
pulpito viene la predica” non a caso nasce da etimologia ecclesiale, quindi
attento alle parabole che racconti.
Al primo posto assoluto la faccia di bronzo è quella di Povia. Ve lo
ricordate quello di “Luca era Gay?”. Io me lo sono ritrovato coi miei ragazzini
per mano il giorno della Befana del Poliziotto, dove non manco mai. I bambini facevano la fila per
gli autografi da tutti, meno che da lui, tanto che l’organizzatore aveva messo
dietro dei puzzle omaggio per convincerli ad avvicinarsi al suo tavolino. Ma era già due
anni fa, ormai fa concerti per le
Sentinelle in Piedi. Diceva dal palco: “Non capisco: con quella canzone si è chiusa la
mai carriera, colpa delle lobby gay”. E
come no… Allora Alberto Fortis? Ve lo
ricordate anche lui al reality show Music
Farm in cerca di un rilancio della carriera. Aveva fatto una canzone “Io vi
odio tutti a voi romani, io vi odio a tutti quanti” e giù insulti. Polverizzato
che neanche i remix di Dolce Nera l’hanno potuto salvare. Hai voglia a dire che
era bravo, che scherzava. Le scelte erano: aprirsi un’agenzia di viaggi, un negozio di
telefonini, un negozio di sigarette elettroniche, un centro scommesse e slot
machine (questo è l’iter che hanno seguito nel tempo quelli del “mo che faccio?”). Povia invece per rimettersi in pista, oltre ad aprirsi
suoi social, dove fa più gaffe di Flavia Vento (che pensavamo fosse
inarrivabile), ha deciso di lanciare il suo nuovo disco a Piazzale Clodio
davanti al Tribunale il giorno del Processo di Mafia Capitale.
400 giornalisti accreditati, telecamere, tv di ogni
trasmissione esistente, e lui lì circondato da microfoni, a cantare a cappella
il suo ultimo singolo anacronistico. Almeno fino a quando non arrivano gli
imputati, che pure qui gli rubano la scena come i giovani cabarettisti di
Colorado alla Befana del Poliziotto.
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