Cantone ha detto che Roma non ha gli anticorpi. Mi spiace
sentire sempre questi “pungoli” “che non vogliono essere offensivi”. Però
intanto lo sono. La cosa che fa più rabbia, è che nessuno si è levato in difesa
di questa città. Nessuno si è inalberato e ha risposto per le rime. Il Sindaco, per dire. Ah ma lui non è romano... Dove sono tutti quelli che si sono
indignati per le dimissioni del Sindaco onesto? Quelli che difendono “la Roma
migliore”?
Dove quelli che si sono offesi, scesi in piazza vestiti da marziani
sventolando bandiere surreali? Dove quelli che hanno illustrato le conquista in
10 punti della Giunta Marino? Dove sono i diari di Maurizio Costanzo, i fondi di Gramellini, i rimbrotti di
Servegnini? Muti. Muti di fronte all’investimento
tempestivo e frettoloso dei soldi per il Giubileo (70 milioni) all’indomani
delle dimissioni, altro che scontrini… Muti di fronte alla nomina del Cda della
società con più utili di Roma, l’Auditorium, anche questa fatta in extremis, e
anche questa, quanto a dividendi, altro che scontrini…
E in questo vuoto si perpetua il teatrino folle che ha
gettato questa città in fondo a un letto, ammalata di una malattia talmente
grave che gli anticorpi non bastano e serve l’antibiotico, ma mamma Renzi non
arriva a portarlo. Così Marino ritira le dimissioni, merito dei vostri “Je suis”
de noantri. E quanto a Milano, ancora echeggiano nelle mie orecchie di
giornalista centinaia di dichiarazioni del tipo: “L’Expo è del Paese, non di
Milano”. Lo splendore di Milano è vero, incontestabile, quanto l’abisso in cui
è stata gettata Roma. Ma se da una parte si illumina l’albero della vita
artificiale, e in Puglia si piange di fronte a ulivi secolari abbattuti, il merito
non è dei milanesi quanto la colpa non è dei romani. Avremo avuto i nostri
Buzzi, ma voi i vostri Trota. Come diciamo qui “il più pulito c’ha la rogna”. I
pungoli quindi teneteveli per voi che quando si casca, non serve una spinta, ma
una mano.
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