Marketing manager della politica



C’è una differenza sostanziale tra imprenditori e manager. Colui che ha costruito l’impresa, se è un’impresa di successo, si vede da come tratta l’ultimo dei suoi lavoratori. Perché anche dall’ultimo operaio si può imparare qualcosa, e perché tutti in un’azienda sono impegnati a costruire, o vendere, esattamente come l’imprenditore, tutti, tranne il manager cui è dato il compito di comandare. 
Di solito chi comanda obbedisce anche, per questo l’arroganza prevarica se si è insicuri, se si è piccini, e si teme di essere scoperti. Certo può accadere anche ai piccoli imprenditori, quelli che non crescono mai perché non rischiano mai, non si mettono mai nei panni dell’altro, quindi non solo nei panni dell’operaio, ma neanche di chi compra il loro prodotto. Chi compra un maglione di Cucinelli, compra anche una filosofia di un uomo che ha cura del valore dell'umanità e delle sue creazioni, chi compra una Ferrari compra un’identità di eleganza, un sogno che fu di Enzo Ferrari e di tanti altri,  sicuramente non di Marchionne, uno che ha detto che Firenze è una piccola città di provincia. 
Anche in politica, ad esempio, senza fare nulla di concreto, si può fare un atto di difesa dei diritti civili che non costruisce nulla, un atto di arroganza, sufficientemente spavaldo da attirare l’attenzione, ma risolutivo di nulla. Questo mentre gli "operai" delle battaglie sui diritti civili lavorano all’ombra da anni,  senza ricevere nemmeno una pacca sulla spalla da chi è come loro, ma non l’ha mai detto. Non l'ha detto non per debolezza, ma per ipocrisia. Perché un conto è omettere un lato di se stessi, un conto truccarsi con un cerone pesante per far vedere l'esatto opposto. Quella è vera ipocrisia, il peggior difetto di un manager, che in genere porta al fallimento dell’impresa.

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